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La Tecnica Metamorfica
Il Tocco d’Amore come accompagnamento alla Vita

ARTICOLO PUBBLICATO SULLA RIVISTA N.46 (I 280 DEI PRIMI 1.000 GIORNI DI VITA) DEL GIORNALE ITALIANO DI PSICOLOGIA E DI EDUCAZIONE PRENATALE A CURA DELL’ANPEP

Abstract

Per nove mesi siamo avvolti dal liquido amniotico, massaggiati da esso, nutriti e potremmo sentirci supportati dall’amore di nostra madre e di chi la circonda, protetti e al sicuro, oppure vivere questi mesi percependo l’opposto. In entrambi i casi cominciamo a farci un’idea di come è il mondo e come poter interagire con esso. Una volta usciti dal grembo materno comincia il nostro viaggio verso l’indipendenza, ma per tutta la nostra vita avvertiamo un forte bisogno, espresso o inespresso, che è quello del contatto. Non abbiamo bisogno di un contatto qualsiasi, ma di un Tocco Consapevole che parta dal cuore di chi lo emana e arrivi al centro di chi lo riceve. Il massaggio da sempre è considerato uno strumento per il benessere psico-fisico, ma esiste una tecnica che riesce ad andare oltre il semplice toccare e si chiama Tecnica Metamorfica – l’arte della trasformazione. Ideata dal naturopata e riflessologo inglese Robert St Jhon negli anni ’60 e chiamata inizialmente Terapia Prenatale, consente di attingere alla forza guaritrice della natura, di Ippocratica memoria, che ciascuno porta in sé, per raggiungere integrità e salute nel corpo e nello spirito. In noi, fin dal momento del concepimento, e ancora prima nel pre-concepimento, si cominciano ad imprimere schemi di pensiero, influenze che condizioneranno più o meno silenziosamente il nostro agire, limitandoci nella nostra piena espressione. La tecnica consente lo scioglimento di questi blocchi, consentendo una vera e propria trasformazione verso la conoscenza della propria originale Essenza. Si consiglia durante la gravidanza per consentire una maggiore connessione madre-figlio e sciogliere schemi e memorie prima che si imprimano anche nel futuro nascituro, garantendogli così una maggiore libertà di espressione e di sviluppo delle proprie potenzialità.

INTRODUZIONE

“Puoi metterti in sintonia con quello che sarà il tuo bambino ancora prima di concepirlo. Se presti attenzione ai “bambini della luna”, li puoi sentire o sognare. Puoi comunicare con il tuo bambino, preparargli uno spazio dentro di te, cambiando i tuoi ritmi di vita, dedicandoti del tempo e prestando attenzione alla tua salute. Puoi preparare la tua anima all’incontro con il tuo bambino attraverso la riflessione, la respirazione profonda, il contatto con gli elementi della natura. Puoi coltivare la tua relazione d’amore. Puoi preparare il tuo corpo, il terreno nel quale il bambino metterà le radici e che gli darà un corpo con il quale vivere tutta la vita, attraverso una depurazione dagli inquinanti e una cura maggiore.” (V. Schmid – 2013, pag.34)

Con queste parole l’autrice, ostetrica e formatrice di fama internazionale, sottolinea l’importanza di prendersi cura di sé e di prepararsi fisicamente, emotivamente e spiritualmente a ricevere il bambino che sta arrivando. La donna, nello specifico, deve allenarsi nell’ascolto di se stessa per poter vivere serenamente e con consapevolezza questo magnifico periodo e creare un ambiente sano e amorevole per il futuro nascituro.
In questo contesto il Tocco può essere un valido strumento di aiuto.
La tecnica del massaggio viene praticata fin dai tempi più antichi. L’uomo, spontaneamente, ha da sempre utilizzato le mani per proteggersi, per curare e curarsi, per aiutare, per sostenere.
Uno dei principali nutrimenti di cui abbiamo bisogno è il contatto, basti pensare che il senso del tatto è il primo a svilupparsi nell’embrione umano. All’interno della pancia, avvolti dal liquido amniotico, veniamo costantemente cullati e massaggiati. Il semplice ritmo del respiro di nostra madre, come il battito del suo cuore, la sua voce, i suoi movimenti, tutto crea delle onde vibratorie che, propagandosi attraverso il liquido che ci circonda, sono fonte di continue informazioni, massaggi e carezze.
Da adulti andiamo a ricercare quel senso di accudimento, di coccole, protezione e massaggio che vivevamo nell’utero materno. Il Tocco consapevole può aiutare ad entrare in contatto con una parte profonda di sé e risulta essere un ottimo alleato per creare delle sane relazioni.

IL TOCCO

Il massaggio ha degli effetti benefici non solo a livello muscolare, tissutale e viscerale, ma anche a livello del sistema nervoso. La pelle deriva dallo stesso foglietto embrionale del sistema nervoso, l’ectoderma, ed è fortemente innervata. È un organo di comunicazione, coinvolta maggiormente nelle relazioni con gli altri. È sede di carezze e abbracci, ma anche di violenze e soprusi. Esiste un dialogo continuo tra pelle, cervello e nervi periferici.
Per quanto possa sembrare folle, il nostro corpo è in grado di dirci saggiamente cosa dobbiamo fare, una volta che siamo riusciti a metterci in comunicazione con esso ad un livello più profondo. È lo strumento che ci consente di muoverci nella materia e di interagire con essa. È il nostro Tempio e come tale deve essere rispettato, curato e ascoltato con attenzione e consapevolezza.
“..la pelle che già nel liquido amniotico ha rappresentato il principale mezzo di comunicazione e di osmosi, anche dopo la nascita continua ad essere luogo privilegiato dell’attenzione e delle cure degli adulti nei confronti del bambino.” (D. Anzieu – 2017)
Quando tocchiamo una persona stiamo creando uno stimolo vibratorio. Stessa cosa accade quando emettiamo un suono, diciamo una parola. Quella vibrazione porta l’informazione all’interno delle nostre cellule che reagiscono a quell’impulso e ne memorizzano il messaggio.
Esistono dei Principi Universali che regolano l’universo e noi esseri umani.
“Se vogliamo conoscere l’Universo dobbiamo semplicemente conoscere noi stessi. La chiave di tutto ciò che è risiede nell’intimo di ogni essere umano. E la nostra essenza è una copia dell’immagine di ogni altro essere umano. Noi siamo una variazione della manifestazione dei Principi che regolano l’Universo.” (Gaston Saint-Pierre – 2006 – pag. 44)
Il Principio della Vibrazione ci suggerisce che: “Tutto si muove, tutto vibra; niente è in quiete.” (Il Kybalion – 2010 – pag. 91).
La fisica ci dimostra come tutto ciò che esiste sia, in realtà, una serie di differenti livelli vibratori dell’energia che quantisticamente possono manifestarsi come materia. La vibrazione è intesa come aspetto fondamentale della realtà, e noi la viviamo quotidianamente, ogni singolo istante.

“La membrana riceve gli stimoli e innesca le appropriate risposte cellulari favorevoli alla vita. Agisce quindi come il “cervello” della cellula. [….]
La nostra mente conscia sperimenta questi segnali come emozioni [..] ma può anche generare emozioni che si manifestano attraverso la produzione controllata di segnali di regolazione del sistema nervoso.” Lipton (2005 – pag. 181/185)
La capacità di reazione, azione e risposta della madre di fronte alla vita viene trasmessa al feto che, in base a ciò che percepisce, comincerà già a farsi un’idea di come è il mondo esterno e di come bisogna affrontarlo.
“Di conseguenza, la capacità di risposta degli individui alle condizioni ambientali percepita dalla madre prima della nascita consente di ottimizzare lo sviluppo genetico e fisiologico nel corso del processo di adattamento all’ambiente che li aspetta.” Lipton (2021 – pag. 238)
Tutto è registrato nel nostro corpo, nelle nostre cellule e questo influenza i nostri comportamenti, le nostre reazioni, formando dei blocchi energetici e delle corazze, spesso a noi invisibili, così resistenti da costruire intorno a noi una vera e propria prigione. La chiave è nelle nostre mani, ma prima è necessario vederla e rendersi consapevoli della gabbia creata. Queste memorie, questi schemi di pensiero, vengono passati inconsapevolmente al futuro nascituro. L’accettazione della realtà in quanto tale ci consente di uscire dall’illusione e questo permette alla nostra Forza Vitale di scorrere senza impedimenti. Ogni volta che non accettiamo la realtà creiamo una rigidità che cronicizzandosi blocca il flusso naturale interno che si muove verso la nostra massima realizzazione.

LA TECNICA METAMORFICA

Robert St. Jhon, naturopata e riflessologo inglese, negli anni ‘60, ebbe una straordinaria intuizione. Comprese che attraverso un tocco leggero, ma molto profondo, toccando i punti riflessi della colonna vertebrale su piedi, mani e testa, si poteva andare a sciogliere blocchi createsi dal momento del concepimento, e ancora prima, fino alla nascita.
Si basa principalmente sul Principio della Corrispondenza che recita: “Come è in alto, così è in basso; come è sotto, così è sopra”. (Kybalion – 2010 – pag. 75).
Tra i diversi piani di manifestazione, vita ed essere esiste un’armonia, una corrispondenza, un accordo, in quanto tutto ciò che esiste nell’Universo trae la sua origine dalla stessa sorgente, è soggetto agli stessi principi e presenta le stesse caratteristiche, seppur manifestandoli su piani differenti. Prendiamo per esempio i piedi, lì possiamo ritrovare riflesso tutto il nostro essere.

Nella pratica viene stimolato il punto riflesso della colonna vertebrale su piedi, mani e testa.
“I punti di riflesso di questi organi sulla spina dorsale corrispondono anche a specifici momenti della gestazione dell’essere umano, dal concepimento alla nascita, collegando il continuum spazio/tempo e ciò che appartiene alla sfera fisica con la sfera di materia ed energia. Tutte le caratteristiche che si erano impiantate durante quel periodo ai livelli fisico, mentale, emotivo e comportamentale sono le stesse con cui viviamo la nostra vita presente.” (Gaston Saint-Pierre – 2006 – pag. 45)
La scelta della colonna vertebrale non è quindi casuale. La colonna vertebrale contiene il midollo spinale, parte del sistema nervoso centrale, ed è la prima struttura che si crea nel feto con il nome di notocorda, una struttura cilindrica che percorre l’intero corpo e che viene poi sostituita dalla colonna vertebrale che si forma attorno ad essa ed è indispensabile per l’induzione del tubo neurale che si sviluppa dorsalmente ad essa a partire dall’ectoderma. Qui sono racchiuse tutte le memorie primarie.
Leboyer nel suo libro “Per una nascita senza violenza” (2017) scrive che la colonna vertebrale contiene in sé ogni ricordo del periodo prenatale e spiega come essa ci mantiene in contatto costante con le pareti dell’utero e con ogni movimento interno della madre. È proprio sui riflessi spinali che ritroviamo e viene “memorizzato” lo schema prenatale.
La tecnica metamorfica lavora proprio sullo schema prenatale e viene svolta su piedi, mani e testa poiché queste parti sono sedi delle funzioni primarie che caratterizzano l’essere umano: rispettivamente, il movimento, l’azione e il pensiero. A differenza di altri trattamenti non ha controindicazioni, perché tale trasformazione è resa possibile dalla Forza Vitale della persona stessa, tanto più che è altamente consigliato durante il periodo della gravidanza e anche subito dopo sia alla madre che al bambino appena nato (in generale sarebbe utile che tutta la famiglia praticasse tale tecnica).
“La Tecnica Metamorfica è un approccio alla creatività, alla guarigione, all’auto-guarigione, alla crescita e alla trasformazione.” (Gaston Saint-Pierre – 2006 – pag. 10)
Permette alla persona ricevente di divenire ciò che egli è.
“Una persona può dirsi realizzata quando essa è ciò che realmente è, e non quello che la famiglia, la società o la cultura vogliono che sia”. (A. Jodorowsky – 2018)

La Tecnica Metamorfica è stata inizialmente chiamata Metamorfosi e ha come simbolo una farfalla. Questo perché il suo compito è quello di permettere a chiunque lavori con essa una trasformazione profonda, da bozzolo a farfalla, per volare libero senza vecchi “pesi” che limitano l’espressione della propria Essenza. Questo cambiamento può avvenire a qualsiasi età, anche poco prima di lasciare il nostro corpo su questa terra.
Tutto questo accade grazie all’Intelligenza innata della persona che guida la sua Forza Vitale verso l’abbandono degli schemi, dei problemi, delle difficoltà, consentendo così la realizzazione piena del proprio potenziale. Il praticante è un catalizzatore neutro che, lavorando in totale Presenza, fornisce l’ambiente per soddisfare la crescita del seme delle potenzialità inespresse permettendogli di fiorire.
In ognuno di noi esiste un potenziale che, se espresso, ci consente di vivere pienamente la nostra Essenza. “Lo scopo della natura è portare frutto, e lo scopo supremo della vita è sempre, a qualsiasi livello, di realizzarsi nella forma più alta. Nell’uomo si ritrova lo stesso potere: la vita e il potenziale innato di realizzarsi totalmente come essere umano.” (Gaston Saint-pierre – 2003 – pag. 23).
Si può dedurre che la Vita è il potere che guarisce.
Ricevere la Tecnica come preparazione al concepimento e, successivamente, fino ai primi anni di vita del futuro nascituro consente una maggior libertà di movimento espressivo per entrambi, madre e figlio.
Di seguito alcune testimonianze di mamme che hanno ricevuto la tecnica prima di rimanere incinta e durante la gravidanza.

TESTIMONIANZE

EMMA
Ho ricevuto la tecnica metamorfica circa un annetto prima di rimanere incinta. Al tempo non stavamo cercando un figlio, anzi temevo proprio di rimanere incinta e, un po’ per schemi passati familiari, non pensavo di volere figli. Ho ricevuto per circa un anno la tecnica metamorfica, unita anche ad un altro massaggio che lavora sui blocchi corporei, e poi sono rimasta incinta. Ho continuato a ricevere la tecnica metamorfica durante la gravidanza e ho sentito un cambiamento. Mi sono semplicemente affidata al cambiamento, affidata al mio potere di essere donna, di poter comunque diventare mamma ed essere capace di accogliere una vita. La tecnica metamorfica credo che mi abbia aiutato a vivere con serenità la mia gravidanza che è stata molto tranquilla e in contatto con il bambino. Ho passato molto tempo a cantare, a toccare la pancia e credo che la tecnica mi abbia aiutato a sviluppare una maggiore consapevolezza dei cambiamenti dentro di me e mi ha permesso di viverli con molta serenità. L’unico rammarico è stato quello di aver ricevuto solo due o tre volte la tecnica dopo il parto per esigenze varie, ma credo mi sarebbe stato molto utile riceverla per più tempo. La tempesta ormonale ha fatto sì che non riuscissi proprio ad organizzarmi. Il bambino nei primi mesi ha ricevuto la tecnica un paio di volte e ha avuto dei cambiamenti importanti. Poi ho notato che da quando aveva un anno e mezzo ad adesso, che ne ha quasi sei, sta cercando molto il tocco. Riesce infatti a ricevere massaggi o trattamenti per circa una mezz’oretta che comunque è tantissimo per un bambino. Sento che il tocco gli piace e credo che sia dovuto al fatto di aver sperimentato la tecnica e di aver comunque massaggiato tanto la pancia durante la gravidanza e di aver personalmente mantenuto un contatto diretto durante la gravidanza e dopo la nascita.

Per me il tocco della tecnica metamorfica è delicatezza e rilassamento profondo ad uno stato quasi di beatitudine. Mi ricordo che la sensazione è come quella di tornare ad essere cullata nel grembo materno. Un po’ come tornare alla sorgente dell’amore. È un po’ la stessa sensazione che vivo quando pratico meditazione o yoga, solamente che con la tecnica è molto più profonda. Il tocco per me è delicatezza, gentilezza, amore per se stessi. Inoltre, prima di iniziare a ricevere questi trattamenti non sopportavo molto il tocco di altre persone su di me, poi, piano piano, mi sono abituata. Abbiamo iniziato con tempi ridotti e aumentato il tempo ad ogni nuova seduta e adesso posso ricevere i trattamenti anche di un’oretta e mezza o due. Sono diventata anche io operatrice e adesso pratico anche attraverso il tocco. Credo di aver ricevuto in dono questa esigenza di portare anche io il tocco agli altri e di permettere di percepire quanto è benefico.

VALERIA
Ho iniziato questo percorso con Giulia durante la mia prima gravidanza nell’ autunno 2019, mi sono abbandonata a lei, al suo tocco magico e fidato. Penso che in un periodo delicato come la gravidanza il tocco sia molto importante, significa sentirsi accolti e io mi sono sentita proprio così. Ho deciso di essere trattata sia per questo e sia per eliminare tutte quelle barriere negative che non volevo venissero trasmesse a mia figlia. Grazie alla tecnica metamorfica ho eliminato le paure che avevo prima della gravidanza e nella vita ho avuto più fiducia in me stessa e più consapevolezza di ciò che stavo vivendo. Ho vissuto una gravidanza serena fino più o meno al periodo del covid (ho partorito in aprile 2020). Avrei continuato a essere trattata se non fosse stato per quel periodo, e lì un po’ di emozioni contrastanti ci sono state tra solitudine e paure varie, ma penso siano un po’ normali.
Ho vissuto una seconda gravidanza e non ho avuto modo di continuare ad essere trattata e la differenza un po’ l’ho sentita. Non so esattamente se sia collegato, ma ho vissuto un periodo di lieve depressione, sia durante che dopo il parto. Avevo solo voglia di piangere e mi sono sentita disintegrata in mille pezzi. Il legame nonostante tutto è comunque forte anche con il mio secondo figlio.

ANONIMO
Ho iniziato a ricevere la tecnica i primi mesi della seconda gravidanza, avevo già ricevuto per la prima riscontrando un grande aiuto nel vivere in Presenza la gravidanza.
In entrambe le gravidanze ho avuto la percezione che una nuova Anima mi avesse scelto. I primi tre mesi la tecnica mi ha aiutato a creare in me quelle condizioni giuste per far sì che l’ambiente fosse adatto e confortevole affinché la nuova Anima rimanesse con me e tenesse fede alla decisione di incarnarsi. Ho sperimentato la perdita nelle prime settimane di gestazione prima della seconda gravidanza e la tecnica mi ha aiutata ad essere più centrata e avere meno paura che anche questa gravidanza potesse interrompersi, predisponendo me e il mio corpo all’accoglienza.
Entrambi i miei figli accolgono volentieri il tocco. Avverto una migliore comunicazione e un forte collegamento.
Quando ricevo la Tecnica sento come se il percorso che sto facendo si accelerasse, come se mi aiutasse ad intraprendere la giusta direzione, come se “qualcosa” si sbloccasse. Inizialmente l’idea della maternità mi era estranea, la tecnica mi ha aiutato a sentire la maternità come un qualcosa che potesse appartenermi, riconnettendomi con essa.
Il tocco mi ha permesso di sentire una maggiore “connessione”.
Ad esempio, per diverse volte, quando si toccava il punto riflesso del pre-concepimento mi sentivo felice, nella Luce, poi, più si andava verso il concepimento sentivo tristezza fino al punto della nascita dove mi rabbuiavo. In una seduta mi sono sentita come incatenata, come se avessi delle catene al bacino e agli arti. Sensazioni che poi passano e si trasformano in consapevolezza.
Per me la Tecnica è stata un catalizzatore che mi ha permesso di fare dei salti evolutivi in pochissimo tempo.

CONCLUSIONE

Spesso ci autolimitiamo pensando di non poter mai realizzare i nostri sogni nella loro pienezza mentre l’Universo è sempre lì pronto a risuonare con la nostra natura più profonda, per farci realizzare la vera missione di questa Vita. Quando tutto ciò accade, la trasformazione è veloce, come ci insegna la natura con la metamorfosi, in cui il bruco inspira e crea e in pochi flash le sue cellule si organizzano per dare vita ad una splendida farfalla.” E. Toso (La Biologia delle credenze – Lipton – 2005 – pag. 324)

La Tecnica Metamorfica aumenta la connessione e promuove il benessere e la salute del bambino e della madre già dal concepimento e ancora prima, come preparazione all’evento. Sposta la prospettiva dal prettamente fisico alla vita interiore. Va oltre tempo, spazio e materia. Ti accompagna a vivere una dimensione di Unione dove la mente razionale non ha accesso, va oltre il conosciuto e comunica su piani che solitamente non usiamo.
La sua magnificenza è proprio questa. Attraverso un tocco leggero e amorevole, ma molto profondo, va ad agire sulla Forza Vitale insita in ognuno di noi che si direziona verso blocchi generati nel tempo per consentire di uscire dagli schemi limitanti. Il nostro movimento, la nostra capacità di evoluzione possono venire ostacolati, ma la Forza Vitale è lì dietro le quinte pronta a spingerci verso un livello più alto di libertà e realizzazione, liberando il potenziale di auto-guarigione. Il praticante, definito prima come catalizzatore, fornisce l’ambiente (inteso come spazio per la manifestazione di una Coscienza) adatto affinché il processo possa iniziare.

“La Tecnica rende manifesta la facoltà di auto-guarigione, mettendo in pratica un’idea che è ripetutamente emersa attraverso i tempi. Sebbene quest’idea possa sembrare semplice ed evidente, la mente limitata dell’uomo ha stentato molto a farla sua: il grande guaritore è la Vita stessa.”
(Gaston Saint-Pierre – 2003 – pag. 21)

Il ricevente sviluppa un maggior senso di responsabilità riuscendo ad andare oltre il giudizio e la colpa, sente la necessità di manifestare la propria Essenza piuttosto che continuare a vivere nascosto dietro ad un personaggio costruito e, soprattutto, è stimolato a creare, a sperimentare, a vivere e accettare pienamente la Vita in ogni sua sfaccettatura.
Trasformando e sciogliendo i blocchi e schemi limitanti si diventa liberi di agire in totale Presenza, guardando l’Altro per ciò che è realmente e non come riflesso di una propria ferita o idealizzazione.
Se la tecnica viene svolta durante la gravidanza a beneficiarne è anche il bambino che vive insieme alla madre gli effetti straordinari della metamorfosi. Per il bene della relazione e per aumentare la connessione familiare sarebbe opportuno che anche il padre ricevesse la Tecnica.
Una madre e un padre liberi da schemi limitanti sono più consapevoli e aperti verso la piena realizzazione del proprio figlio, lasciandolo libero di sperimentare ed esprimere ogni sua potenzialità.
Si consiglia quindi il massaggio, il Tocco, la carezza e soprattutto la Tecnica Metamorfica alle donne in gravidanza poiché il futuro nascituro nella pancia, essendo in contatto diretto, può già cominciare a beneficiare di questi strumenti vivendo più liberamente il suo viaggio in questo mondo.

Giulia Cataudella
Naturopata ad indirizzo riflessologico, specializzata nella Tecnica Metamorfica, abilitata al percorso Educare Prima, Facilitatrice Mindfulness e tecniche di meditazione, massaggiatrice professionista.

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